Questo
racconto è costituito di immagini di pura fantasia. Ogni passaggio puramente
casuale è un riferimento a persone o luoghi esistenti e a fatti realmente
accaduti.
“Morirò tra circa undicimilaventitré giorni. Circa.”
Ti ritrovi con il tuo pallido bicchiere di vermouth appoggiato al
lavandino di questo lurido cesso in cui ti costringo ad ascoltare i miei più
assurdi e viscerali lamenti.
“Undicimila giorni e poco più.”
Pensi che siano pochini, che sono messo male, che forse, se è
proprio così poco che mi rimane, è ora che prenda il toro per le corna faccia
qualcosa della mia vita e ti accendi quel mozzicone di toscano rimasto.
Nervosamente, come fai sempre. Pensando a un miliardo di altre cose. Un
orecchio ad ascoltare gli sproloqui sbiascicati di un ubriaco, che non reggi
decisamente più e la mente che vaga per i fatti suoi e pensi che se non ci
muoviamo da questo cazzo di cesso il numero di quei giorni, citato poco fa, si
ridurrà drasticamente.